Chi Siamo

Origini del nome e del Duo

Pineta di Laives.

Più precisamente Pineta alta.

O come dicono le indicazioni stradali Pineta monte.

Settembre 1988. Ore 20 e 29. 

C’è una Fiat 128 bianca nel parcheggio adiacente al civico numero 5. 

Dentro due tipi sospetti.

Parlano.

– Ok, però adesso dobbiamo decidere. Tra un minuto ci aspettano. Che ne dici di South Tirol Cabaret Experience?

– Bello, però non so,… troppo inglese.  Che ne dici di: “ Mi e Lu” o “Mi e Ti” o di “Franz e quell’altro”

– Bello però… massa laivezot …

– E solo:  Dario e Franz ?

– Assomiglia troppo a “Ale e Franz” o a “ Franz e Bepi” … meglio lasciare questi nomi a quelli bravi.

– E semplicemente …i desperados?

– Che siamo Desperados si capisce, ma non mi convince.

  • Porca miseria, dobbiamo andare.

Scendono dalla macchina. 

Ad aspettarli ci sono Lucio Lanari e Sergio Maccagnan. Vogliono coinvolgerli nel Microfono d’Argento. Una sorta di “Corrida” per artisti vari in cui i nostri due faranno da disturbatori.

– Allora Dario e Franz, che nome avete scelto?

– Dunque,…noi due… forse non abbiamo ancora trovato un nome che ci soddisfa…

quindi ci accontentiamo di dire che siamo due, cioè un Duo, con un po’ di Dario e un po’ di Franz. Duo Frada, Duo Dafra, forse meglio duo Danz.

Il nome c’era; anche se il più delle volte veniva poi riportato con Duo Dance, Duo Danza, e la gente aspettava dei ballerini. 

Per quella loro prima esibizione come Duo Danz ricevettero uno dei più bei compensi mai avuti. Lo conservano ancora. Non in banca, ma in un armadio, visto che era una luccicante giacca bianca. 

Oggi vogliono dire GRAZIE a Lucio Lanari e Sergio Maccagnan, non solo per quella loro prima divisa, ma per l’amicizia, l’attenzione e la fiducia che hanno avuto.

La gente rideva e loro facevano tanti danni. Hanno sfasciato due violini (qualcuno narra che uno potesse addirittura essere uno Stradivari); tante sedie; pezzi di scenografia. 

L’Associazione DDT

Dopo le prime uscite, sono arrivati gli inviti ad esibirsi non solo a Laives, ma in tutta la provincia e poi anche oltre. Dario e Franz avevano bisogno di qualcuno che li aiutasse: per l’accompagnamento musicale (era ormai parte fissa del gruppo il favoloso Maestro Paolo Maccagnan), per le scenografie (Gabriele, Graziano, Andrea si facevano in quattro), per la parte audio e luci (Claudio, Igor e altri si alternavano in cabina regia), per la comunicazione (Fabio, Michela e altri volontari riuscivano a fare miracoli), per i costumi (Michela e Marco cercavano e sistemavano vestiti e attrezzature) , ….

Condividendo l’idea con loro si è scelto, da una presenza spontanea e sporadica, di trovarsi con regolarità, di dare forza al Duo Danz e di promuovere altri spettacoli, ed è nata così la possibilità di costituirsi in forma di associazione.

Viene formalmente costituita così l’11 maggio 2001 l’Associazione DDT – DUO DANZ THEATRE – con l’intento di promuovere il teatro, la cultura, il dialetto locale, le forme artistiche meno presenti.

Con il Comune di Laives  e al provincia di Bolzano ha collaborato per moltissimi anni nell’organizzazione del Festival d’estate portando a Laives, da titolare o collaborando con altre associazioni, i migliori cabarettisti e artisti (tra gli altri Paolo Rossi, Flavio Oreglio, Paolo Migone, Antonio Ornano, Stefano Chiodaroli, Luca Klobas, Stefano Verducci, Maurizio Lastrico, Natalino Balasso, Laura Kibel, Antonio Cornacchione, Debora Villa, Ennio Marchetto e tanti altri) e numerose band che hanno fatto la storia della musica negli anni ’60  (Dik Dik, Camaleonti, New Trolls, i Nomadi, ecc.). 

Per diversi anni ha proposto il LaivesJazzFestival, e, grazie alla competenza e passione di Luca Sticcotti, sono arrivati al teatro delle Muse di Pineta di Laives artisti fama mondiale come Markus Stockhausen, Nils Petter Molvaer, Marcin Wasilewski, Bugge Wesseltoft, Terje Ripdal, Ketil Bjornstad, Paolo Vinaccia, ecc.).

Ha proposto eventi di teatro sociale coinvolgendo la Compagnia Itineraria (con gli spettacoli Stupefatto e Gran Casinò); ha promosso il teatro d’improvvisazione (prima con la Liit- lega italiana d’improvvisazione teatrale- , poi con Gianteatro – Andrea Mitri, Gila Manetti, Alfredo Cavazzoni); ha organizzato spettacoli di teatro sperimentale o particolare (con “gli Omini” che hanno studiato e realizzato a Laives una loro “Tappa”).

Grande successo ha avuto l’organizzazione di alcune DATA ZERO presso il Teatro di San Giacomo. Ale e Franz con Enrico Ruggeri hanno preparato il tour “sarebbe bello”; Angelo Branduardi ha confezionato il Tour europeo “Il rovo e la rosa”; Deborah Iurato il suo “concert”. 

Con ironia è stata presente in moltissime edizioni del Carnevale.

Ma l’attività più forte e più piacevole è sempre stata quella legata alla possibilità di portare sul palco il cabaret del Duo Danz. Dagli sketch si è infatti passati alla produzione di diverse commedie ( tra le altre “Historia magistra vitae est” e “No l’è farina da far ostie”) valorizzando la tradizione del dialetto locale.

E poi…mille altre cose ancora, per bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani.

Presidente dell’Associazione fin dalla sua fondazione è l’infaticabile Massimo Antonino.


 

 

Chi è Francesco?

Francesco Sebastiani

Il comico

Francesco Sebastiani, al secolo Franz, nasce a Nettuno (Roma) nel 1966.

Fin da piccolo emerge per la sua spiccata simpatia e vena comica. In classe, durante il servizio militare, nel coro Piccoli Musici prima e Schola Cantorum poi, spicca per la sua capacità di attrarre naturalmente l’attenzione. Tifoso sfegatato della maggica Roma si fa notare da giovane anche per lo scatto bruciante nella breve distanza con tempi di tutto rispetto sui 100 metri piani. 

Essere l’intrattenitore gli viene richiesto in ogni contesto e tutto quello che racconta, ma ancor più il come lo racconta, si trasforma in grande risata.

Ma la sua dote maggiore è la mimica. Una capacità unica di usare il viso e il corpo. A lui non servono le parole per produrre divertimento. Dietro tutto questo c’è una dote naturale, ma anche uno studio attento ai tempi e movimenti comici.

Com’è delle persone intelligenti sa distinguere e dividere molto bene gli ambiti dove mostrare il suo lato più divertente (sul palco e in compagnia), la sua sensibilità (verso le persone in difficoltà), la sua parte seria e professionale (quando è in servizio come Vigile Urbano).

Un talento incredibile gli permette di strappare sane risate ad ogni esibizione. 

Chi è Dario?

Dario Volani

La spalla

Dario Volani nasce a Bolzano nel 1964 e abita da sempre a Laives. Guarda caso a 200 metri dalla casa in cui ha trascorso la sua infanzia il Sebastiani. Inevitabile che i due si incontrino, si attraggano, si dividano in modo congeniali i ruoli. 

A lui resta di recitare il ruolo della mente, di quello intelligente, di quello che decide e comanda (siamo proprio in buone mani!). Dario Volani è la spalla (qualche maligno dice più la pancia) del duo. Con “imperturbabilità Keetoniana” supporta le battute di Franz. E poi quando meno te lo aspetti esce con una trovata, con una battuta improvvisata e non presente nel copione. 

La sua originalità e creatività è a tutto campo (in campo calcistico è tifoso dell’Udinese).

L’impegno professionale nel campo sociale e la sua costante attività a contatto con i giovani gli permettono di avere nella vita e sul palco una visione positiva dell’esistenza, una fiducia profonda nell’altro (anche quando si tratta di Franz), un grande senso dell’ironia. 

Chi è Luca?

Luca Giacomini

Il ricercatore

Da qualche tempo collabora con il Duo Danz cercando e sistemando battute a cui il Duo possa attingere per scrivere i propri testi. Luca è un tipo autoironico e in alcune situazioni tragicomico.

Giovane dalla spiccata intelligenza (almeno uno su tre ci voleva) ha la capacità di sfornare battute e freddure senza cambiare l’espressione del volto. Per questo dietro un’apparente serietà si nasconde un mondo di risate, di barzellette, di spiritosaggini. Riesce a cogliere il lato positivo delle cose anche dove altri faticano a vederlo. È quello che noi possiamo definire un “onorevole lupastro”: onorevole per la sua eleganza e il suo stile, lupastro per la sua fine arguzia e ironia.